Per il trattamento della depressione si utilizzano a volte interventi di tipo psicologico e a volte interventi di tipo biologico; più spesso si utilizza una combinazione dei due tipi di intervento.

Fino ad ora l’intervento biologico più utilizzato è stato quello farmacologico, consistente nella somministrazione di farmaci antidepressivi, ma recentissime scoperte hanno aperto la strada a un nuovo possibile approccio al trattamento biologico della depressione.

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Lo studio del MIT

Un gruppo di neuroscienziati del Massachusetts Institute of Technology – MIT ha scoperto che la stimolazione di specifici circuiti cerebrali in animali da laboratorio riduce i sintomi della depressione indotta dallo stress.

Precedenti ricerche avevano mostrato che lo stress induce negli animali da laboratorio sintomi simili a quelli della depressione umana.

A parere dei neuroscienziati del MIT che hanno condotto le ricerche in questo campo, più efficace del trattamento farmacologico potrebbe essere il trattamento consistente nello stimolare con apposite apparecchiature elettriche gli specifici circuiti cerebrali da loro scoperti.

Si tratterebbe di una versione aggiornata ed affinata delle precedenti tecniche di stimolazione elettrica del cervello.

La differenza rispetto alle vecchie tecniche di elettroshock, sulla cui efficacia molti scienziati hanno dei dubbi, consisterebbe nel fatto che la stimolazione elettrica non sarebbe più di tipo massiccio e generalizzato, ma limitata in maniera molto circoscritta ai soli circuiti cerebrali implicati nell’umore depresso.