Un team di ricercatori della Johns Hopkins University ha condotto un interessante studio sui neuroni implicati nella regolazione del comportamento nelle situazioni in cui potrebbe rivelarsi particolarmente facile perdere il controllo.
Immaginiamo di trovarci davanti un buffet di appetitose pietanze: il grado di attivazione di un gruppo specifico di neuroni contribuirà a determinare la velocità con cui andremo a fare il nostro piatto, nonché la quantità di cibo che ci metteremo dentro.
Quali sono i processi cerebrali che determinano se un determinato comportamento è consono al contesto oppure è eccessivo e smodato?
I meccanismi cerebrali alla base dei comportamenti sfrenati o eccessivi a tavola, a letto o nell’uso di sostanze stupefacenti sono complessi e ancora in parte sconosciuti.
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Il ruolo del globo pallido ventrale
Tuttavia questo studio, recentemente pubblicato dalla rivista scientifica Neuron, mette in luce il ruolo fondamentale giocato dai neuroni del globo pallido ventrale nel regolare tali comportamenti.
La ricerca è stata condotta su topi da laboratorio: in una prima fase gli sperimentatori hanno fatto in modo che i topi imparassero che spingendo una leva, in seguito al suono di un campanello, potessero aprire una porta.
La porta dava loro l’accesso a una parte della gabbia in cui trovavano come ricompensa dell’acqua zuccherata.
In una seconda fase gli sperimentatori hanno monitorato l’attività cerebrale dei topi durante lo svolgimento del compito.
I risultati hanno mostrato che, nel momento in cui i topi udivano il suono del campanello associato alla ricompensa, mostravano differenti comportamenti a seconda del grado di attivazione del globo palllido.
Più tale area era attiva, più si assisteva a comportamenti sfrenati che consistevano nel precipitarsi verso la leva per bere con ingordigia l’acqua.
I ricercatori potevano predire quanto velocemente i topi si sarebbero mossi in direzione della ricompensa semplicemente osservando il livello di attivazione dei neuroni del globo pallido al suono del campanello.
I ricercatori hanno infine utilizzato l’optogenetica – una nuova tecnica che permette di manipolare il grado di attivazione di specifiche aree del cervello – per sopprimere temporaneamente l’attività dei neuroni del globo pallido e verificare in che modo i topi avrebbero reagito al suono del campanello.
In questa condizione i topi erano molto meno interessati a spingere la leva e a raggiungere la ricompensa, e, anche quando lo facevano, bevevano meno acqua.
Cosa accade nell’uomo?
Sebbene le ricerche siano state effettuate su cavie animali, ci sono buone ragioni per ritenere che gli stessi circuiti neuronali medino questi comportamenti anche negli esseri umani.
A tal proposito Jocelyn M. Richard, dottorando in scienze psicologiche e neuroscienze alla Johns Hopkins University ha affermato: Stimoli esterni – come la vista di cocaina per i tossicodipendenti o la canzoncina associata allo spot del gelato preferito – possono indurre in tentazione in misura diversa diversi individui. Lo studio aiuta a capire il perché di tali differenze e mostra dove questa connessione tra stimoli ambientali e ricerca di cibo, droghe, sesso o altre gratificazioni ha sede nel cervello.