Quello che c’è di più profondo nell’essere umano è la pelle. – P. Valéry
La pelle è l’organo di superficie del nostro corpo e rappresenta – fisicamente e simbolicamente – l’involucro che ci protegge e ci mette allo stesso tempo in contatto con il mondo circostante.
È formata, dall’esterno verso l’interno, da tre strati: l’epidermide, il derma e ipoderma o tessuto adiposo sottocutaneo.
La pelle ha sia una funzione protettiva (termostatica, di senso, immunitaria ed escretoria) che di contatto: è la zona più coinvolta nella relazione con gli altri, è la sede delle carezze e degli abbracci, è l’area del contenimento emotivo.
Per questo motivo la pelle è il luogo del nostro corpo dove la personalità si lega al mondo esterno, dove la nostra vita comunica con l’esterno.
È il libro sul quale – senza rendercene conto – scriviamo ogni giorno la nostra storia, una storia che narra della nostra individualità e della relazione con il mondo: attraverso il rossore, il pallore, il sudore, l’odore, le rughe di espressione e i segni del tempo, riveliamo emozioni, fantasie, paure, segreti, dolori e gioie.
Per la psicosomatica la pelle si presta a varie letture, così come i disturbi che possono interessarla: comprendere le patologie della pelle a livello simbolico può aiutarci ad affrontare il disagio che proviamo che può aver contribuito alla sua insorgenza.
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Psicosomatica della pelle
Le problematiche della pelle più frequenti sono: l’acne, le dermatiti, la psoriasi, l’herpes zoster e l’alopecia.
L’acne è una malattia infiammatoria della pelle che coinvolge il follicolo pilifero e la relativa ghiandola sebacea con conseguente comparsa di comedoni, papule, pustole o noduli.
Ci racconta di una sensazione di non accettazione, di mancanza di autostima e di amor proprio: non sentendoci accettati dall’altro ci rendiamo sgradevoli mettendoci una maschera respingente, creandoci l’alibi per non avere relazioni.
Le dermatiti sono diverse malattie della cute, caratterizzate da processi infiammatori che causano prurito, vescicole, gonfiore e rossore. Ci raccontano di difficoltà a farci toccare, ad avere un’intimità, ad aprirci all’altro.
La psoriasi è una malattia infiammatoria cronica delle pelle che si manifesta con chiazze eritematose ricoperte di squame secche.
Ci racconta di un’aggressività trattenuta, che rimane sulla pelle, e di un eccessivo bisogno di difenderci di fronte all’invadenza del mondo.
La psoriasi è quindi a livello simbolico una patologia della pelle che rappresenta una corazza con la funzione di proteggerci dall’esterno che avvertiamo come minaccioso.
L’herpes zoster, noto più comunemente con il nome fuoco di sant’Antonio, è una malattia che causa sfoghi cutanei dolorosi e pruriginosi.
Ci racconta di una difesa dalle tentazioni, dagli impulsi trasgressivi scacciati che dolorosamente affiorano sulla pelle.
L’alopecia è una patologia che comporta una perdita di peli e/o capelli, ci racconta di problematiche relative all’affettività e a esperienze traumatiche.
Attraverso l’alopecia elaboriamo la rottura di un legame e comunichiamo il nostro più profondo malessere.
Il sottile foglio di tessuto…
Concludendo con le parole di Le Breton: la pelle è un sottile foglio di tessuto che avvolge il corpo.
Fisiologicamente essa è un organo piuttosto semplice; dal punto di vista sociale e psicologico, invece, è un organo altamente complesso.
La pelle è un confine tra il mondo esterno e quello interno, tra l’ambiente e il proprio Sé.
Occuparci dei problemi psicosomatici della nostra pelle è un’occasione per conoscerci meglio e per superare quegli stati emotivi che ci danneggiano e bloccano la nostra realizzazione.
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